Statistiche

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In data 31 ottobre 2006, presso la Sala Paladin di Palazzo Moroni del Comune di Padova, il Sindaco Flavio Zanonato, unitamente al Segretario Direttore Generale Giuseppe Contino e alla Dirigente del Settore Programmazione Controllo e Statistica Maria Novello, ha presentato alla stampa e alle autorità l'Annuario Statistico Comunale 2005.

Il Sindaco, nel suo intervento, ha sottolineato come i compiti sempre più crescenti degli enti locali ed in particolare quelli dei comuni, unitamente alla scarsità di risorse finanziarie, fanno rinnovare l’interesse per la produzione di statistiche a livello locale per disporre di informazioni ufficiali e di qualità che consentano agli amministratori di assumere decisioni deputate a realizzare gli obiettivi rivolti alla collettività.

Il Settore Programmazione Controllo e Statistica, quale unico referente per l’informazione statistica ufficiale nell’ambito dell’amministrazione e nei confronti degli utenti esterni, è chiamato ad organizzare e valorizzare i flussi di dati e di informazioni provenienti non soltanto dall’attività amministrativa del Comune di Padova, ma anche da enti esterni, per tradurli in misure statisticamente corrette ed utilizzabili dagli organi decisori.

Il Comune è l’istituzione a livello locale più vicina al cittadino ed ha il compito, rafforzato anche dal principio della sussidiarietà, di gestire e coordinare il sistema dei servizi sul territorio, motivo per cui necessita di informazioni statistiche puntuali, affidabili, coerenti, imparziali ed obiettive.
L’annuario statistico comunale ogni anno testimonia l’ampiezza del patrimonio della statistica pubblica e nello stesso tempo restituisce un ritratto sintetico ed aggiornato della città di Padova e della sua evoluzione più recente, grazie agli 11 capitoli che per temi riportano le informazioni statistiche di maggior interesse diffuse nell’anno dall’amministrazione comunale (dall’assetto istituzionale al personale comunale e al bilancio comunale, dalla struttura demografica e sociale della popolazione al territorio e qualità ambientale della città, dalla sanità all’istruzione, cultura e turismo, dalla sicurezza alla giustizia, dall’economia alle consultazioni elettorali).

Il Sindaco ha delineato in breve lo scenario padovano della popolazione che in città risiede.
La popolazione padovana complessivamente nell’ultimo quinquennio registra un lento ma progressivo aumento, passando da 209.290 residenti del 2001 a 210.985 del 2005.
Uno dei fenomeni che caratterizza la popolazione padovana è il consistente numero di cittadini stranieri che vi risiedono. Negli ultimi 5 anni essi sono aumentati dell’80%, passando da 10.117 a 18.263 e al 30/09/2006 del 90% con 19.430. Nel 2001 il rapporto tra cittadini stranieri e cittadini italiani era di 5 su 100, a fine 2005 il rapporto è di 9,48 e al 30/09/2006 è già di 10,16 su 100.
I cittadini stranieri rappresentano l’8,66% del totale della popolazione padovana a fine 2005 e il 9,22% al 30/09/2006.

Alcuni significativi indicatori ci consentono di valutare la struttura della popolazione residente.
Nel 2005 il tasso generale di crescita è di +0,78 e deriva dal tasso migratorio (immigrati - emigrati) di +3,26 e da quello naturale (nascite - decessi) negativo con -2,48 ogni mille abitanti.
Il tasso migratorio riferito alla popolazione con cittadinanza italiana, comprensiva anche dei 140 stranieri che hanno acquisito cittadinanza italiana, è negativo con -9,43 (con tasso di crescita naturale di -4,63 e migratorio di -4,80), mentre quello della popolazione con cittadinanza straniera è positivo con +114,75 per mille (con tasso di crescita naturale di +21,36 e migratorio di +93,39).
Il movimento naturale della popolazione italiana registra tre nascite ogni cinque decessi mentre quello della popolazione straniera registra 26 nascite ogni decesso.
Il movimento migratorio della popolazione italiana registra 5 emigrazioni ogni 4 immigrazioni, mentre quello della popolazione straniera 1 emigrazione ogni 2 immigrazioni.
Nonostante più di due terzi della popolazione straniera qui residente sia concentrata nella fascia di età dai 20 ai 49 anni, il grado di invecchiamento della popolazione padovana risulta comunque molto elevato con più di 2 anziani per ogni giovane (200,85).
Al 1° gennaio 2005 a livello nazionale l’indice di vecchiaia è pari a 137,70 contro il 199,11 della città di Padova.
La popolazione nazionale da 0 a 14 anni a fine 2004 rappresenta il 14,15% del totale della popolazione, a Padova rappresenta l’11,56% e, a fine 2005, l’11,66%.
La percentuale della popolazione nazionale ultrasessantacinquenne a fine 2004 è del 19,05% mentre a Padova è del 23,03% e a fine 2005 del 23,42% (dato assoluto padovano 49.416 ultrasessantacinquenni su 210.985 residenti).
Gli ultraottantenni a livello nazionale all’1° gennaio 2005 rappresentano il 5,00% della popolazione totale, mentre a Padova il 6,51% e il 6,77% a fine 2005 (dato assoluto 14.284).
A Padova gli ultracentenari sono aumentati di venti unità passando da 31 del 2004 a 51 del 2005.
La numerosità media delle famiglie è in calo mentre il numero delle famiglie è in aumento. Anche le famiglie unipersonali sono in aumento, esse rappresentano quasi il 40% del totale delle famiglie (38.001) e sono influenzate da quelle composte da stranieri per il 5,42% (5.227). L’incremento delle famiglie unipersonali si è visto in modo consistente attorno agli anni 2000 in coincidenza con l’incremento della popolazione straniera.

Con queste sintetiche informazioni ogni cittadino è in grado di valutare la pertinenza delle scelte dell’Amministrazione nel campo delle politiche sociali volte a soddisfare le esigenze delle fasce più deboli (giovani ed anziani), della popolazione in età lavorativa e feconda, migliorando contestualmente il livello della qualità della vita in città.
A proposito di miglioramento della qualità della vita, in Europa, dove si vede ai primi posti Italia, Spagna e Svezia, la durata della vita media si attesta sugli ottanta anni, con quella delle donne che supera di 5-6 anni quella degli uomini. La vittoriosa sfida alla morte fa si che la durata della vita abbia raggiunto limiti che sembravano insperabili e che invece sono ormai alla portata della grande maggioranza della popolazione. Gli anni di vita che ci si può aspettare di guadagnare saranno concentrati nelle età anziane e vecchie, quando cioè sono già presenti in quasi tutti noi una o più malattie croniche, essendo pressoché scomparse quelle infettive e parassitarie. Un tempo ci si ammalava di malattie infettive, teoricamente guaribili ma che all’epoca non si riuscivano a curare.
Attualmente invece ci si ammala di malattie croniche che non sono guaribili ma che si riescono a tenere sotto controllo e consentono perciò una vita più lunga, con il rischio di non autosufficienza nelle età estreme sempre più elevato. Diventa perciò un elemento fondamentale la sostenibilità familiare e collettiva. Le famiglie pertanto si trovano a dover ricercare soluzioni che molto spesso, senza l’ausilio dell’intervento pubblico, non riuscirebbero a trovare. Da qui l’impegno dell’Amministrazione di realizzare obiettivi sempre più rivolti alla qualità della vita.

A proposito della qualità della vita, è attivo il progetto europeo “Urban Audit” che coinvolge le principali città di tutti i 25 paesi dell’UE con la finalità di fornire maggiori strumenti conoscitivi per le politiche di coesione e di costruire un database di dati e di indicatori dei principali contesti urbani dell’UE (demografia, aspetti sociali, economici, istruzione e formazione, ambiente, trasporti e traffico, cultura e svago, ecc.). Tale strumento garantisce la qualità e la comparabilità dei dati a livello nazionale ed europeo e descrive i diversi contesti territoriali delle città (il comune, le sue suddivisioni interne, l’area estesa di “influenza”).

Il Sindaco ha poi annunciato con orgoglio che la città di Padova è stata chiamata a partecipare a questo progetto nella sua terza edizione, al termine della quale disporrà di informazioni utili al monitoraggio della propria realtà urbana e di uno strumento di confronto con le 350 città europee, di cui una cinquantina italiane, facenti parte del progetto.

Il Segretario Direttore Generale, nel suo intervento, ha messo in risalto il lavoro svolto dal Settore Programmazione Controllo e Statistica con la pubblicazione dell’Annuario. Infatti, il Comune di Padova si qualifica per la puntualità con cui ogni anno predispone un nutrito annuario di statistica con il quale rende disponibili dati statistici particolareggiati per il territorio comunale, assolvendo ad una duplice funzione.

In primo luogo, per il fatto stesso di continuare ad essere un libro di carta, e non soltanto elettronico, l’annuario statistico assolve la funzione di conservazione della memoria quantitativa della città. Senza strumenti come gli annuari, rintracciare le informazioni che esso contiene è spesso lavoro improbo perché nella società moderna la disponibilità e la diffusione dei dati non sempre si accompagnano alla loro conservazione e fruibilità.

In secondo luogo, ma certo non meno importante, la produzione di informazioni statistiche puntuali, coerenti e facilmente leggibili, rappresenta uno strumento fondamentale per una governance efficace della comunità, capace di individuarne e risolverne le problematiche ma anche di coglierne le opportunità di sviluppo.

Conoscere le caratteristiche strutturali e i mutamenti congiunturali dei fenomeni economici, sociali ed ambientali che si presentano sul territorio è propedeutico ad ogni razionale azione di governo che, partendo dalla doverosa considerazione delle aspirazioni dei cittadini, ha il compito specifico di individuare l’insieme delle alternative effettivamente disponibili e di effettuare le scelte più efficaci per il miglioramento delle condizioni di vita della comunità. Ettore Fornasari, un illustre esponente dell’Unione Statistica delle Città Italiane, già nel 1914, sottolineava che “Solo la statistica locale può dare quei dati freschi e dettagliati che sono assolutamente indispensabili agli amministratori che vogliano reggere bene e razionalmente le sorti dei comuni”.

Il Segretario Direttore Generale ha voluto con l’occasione ricordare che nell’ambito dell’attuazione del Codice delle statistiche europee in questi giorni si è tenuta a Roma, presso l’Istat, la verifica periodica dell’applicazione del codice nel Sistema Statistico Nazionale, utilizzando gli indicatori di buone pratiche dei 15 principi contenuti nella Raccomandazione della Commissione delle Comunità Europee. A questa verifica (“Peer Rewiew”) sono stati chiamati gli enti facenti parte del Sistema Statistico Nazionale (Ministero dell’Economia, del Lavoro, dell’Agricoltura, degli Interni, della Funzione Pubblica, ecc.) tra cui anche il Comune di Padova per la qualità delle sue produzioni statistiche rispettose del codice europeo. Dall’annuario in presentazione si possono trarre molti spunti di riflessione. Ne cito solo alcuni:

  • L’età media dei dipendenti del Comune di Padova è prossima all’età media della popolazione padovana con 44,89 anni, contro 45,17. L’età media del personale femminile è più bassa di quella del personale maschile, mentre della popolazione padovana è l’inverso.
  • La riduzione del personale, con particolare riferimento al numero di dirigenti strutturati e alla gestione delle risorse dell’ente.
  • L’indice di dipendenza della popolazione è in aumento con più di una persona in età non lavorativa contro due persone in età lavorativa: al 1° gennaio 2005 a livello nazionale l’indice di dipendenza è di 50,70, mentre quello padovano è di 52,89 e a fine 2005 di 54,04.
  • L’indice di dipendenza senile a livello nazionale è del 29,40 all’1° gennaio 2005, mentre quello padovano è del 35,20, raggiungendo a fine 2005 il valore di 36,08 anziani ogni cento residenti in età lavorativa (15-64 anni).
  • L’indice di dipendenza giovanile a livello nazionale è del 21,30 all’1° gennaio 2005, mentre quello padovano è del 17,68 e a fine 2005 del 17,96 (giovani ogni cento residenti in età lavorativa 15-64 anni).

Altra informazione interessante è quella relativa all’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di cittadini stranieri che negli ultimi tre anni vede un trend in crescita passando da 64 del 2003, a 92 del 2004, a 140 del 2005, per un totale di quasi trecento acquisizioni in soli tre anni.

Altro aspetto utile che riguarda l’economia locale è quello relativo all’inflazione che dal 2003 Padova rientra fra le città campione che elaborano autonomamente gli indici economici della città e che consente di conoscere in tempo reale il livello di inflazione mensile. Infatti sta mane alle 11.00 viene resa nota l’inflazione del mese di ottobre e che è del +1,7% annuale e del -0,3% mensile.
Tra qualche giorno verrà pubblicata la seconda monografia sui prezzi al consumo di Padova in cui si esamina l’andamento inflazionistico padovano, confrontato con quello nazionale, regionale e di altre città italiane dell’anno 2005 e dove si vede che Padova ha avuto un livello inflattivo al di sotto di quello nazionale.

A proposito della tempestività dell’informazione statistica, il sito del Comune di Padova viene mensilmente aggiornato con le statistiche mensili della popolazione, dei matrimoni, dei cittadini stranieri e dell’inflazione.

Il Dirigente del Settore Programmazione Controllo e Statistica dott.ssa Maria Novello ha poi concluso la presentazione con un’ampia disamina dei temi trattati nell’annuario stesso.
Il volume, interamente realizzato dal personale interno al Settore, rappresenta una raccolta sistematica di dati relativi al territorio comunale, atta a diffondere informazioni statistiche omogenee e comparabili per le strategie decisionali di enti pubblici e privati. L’altra funzione perseguita dall’annuario è stata quella di pubblicare una “fotografia della città” attraverso indicatori sociali, economici e culturali provenienti da fonti autorevoli e attendibili, per garantire a cittadini ed amministratori l’univocità delle informazioni analitiche di dati statistici, con approfondimenti tematici e grafici sui diversi aspetti della realtà demografica e socio-economica della città.

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