La recente pubblicazione del bilancio demografico 2019 ha fatto emergere sensibili differenze con i dati che i singoli Comuni elaborano sulla base delle risultanze anagrafiche.
In considerazione della grande importanza che i dati relativi alla popolazione residente rivestono per i Comuni, l’USCI ha interpellato l’Istat, che ha fornito i seguenti chiarimenti, manifestando la disponibilità ad approfondire il tema con i Comuni.
In Italia ci sono sempre state "tre" popolazioni (anagrafica, calcolata e censuaria), e non sono mai state coincidenti (per definizione). Adesso, con la diffusione dei dati del Censimento permanente, ciò che avveniva ogni 10 anni dovrà avvenire ogni anno, e questo può comportare un riassestamento del sistema. A regime, ogni anno a giugno/luglio continueranno ad essere pubblicati i dati del Bilancio dell'anno precedente. Solo che adesso sarà molto più evidente il carattere "provvisorio" del dato (come peraltro è richiesto dal regolamento europeo) in quanto ogni anno il dato del bilancio dovrà essere corretto dal dato censuario che verrà pubblicato nel mese di dicembre. In questa prima occasione, inoltre, verranno pubblicati i dati relativi al 2018 e al 2019, introducendo da subito una "mini-ricostruzione" di due anni, a cui farà seguito la ricostruzione completa (a cui si sta già lavorando) del periodo 2011-2018 (dovrebbe esser pronta per la primavera del 2021).
C’è stato inoltre un cambio di metodologia: il 31/12/2018 e il 1/1/2019 non coincidono in quanto, volendo passare al sistema MIDEA basato sui microdati (che produce dati di qualità notevolmente superiore) si è dovuto procedere a un cambio di base, per cui la popolazione di inizio periodo che fu caricata a febbraio su GINO per poi raccogliere i dati nei mesi successivi già risentiva di questa diversa impostazione: non era più basata sui dati aggregati raccolti precedentemente ma introduceva già nei sistemi di raccolta un punto di partenza calcolato a partire dai microdati. Peraltro questo problema è evidenziato nella nota metodologica allegata al Bilancio, che evidenzia anche il passaggio alla "data di evento", fattore di sicuro miglioramento ma non secondario rispetto alle differenze prodotte:
"L’adozione di questa nuova metodologia ha portato al ricalcolo della popolazione residente al primo gennaio 2019. Tale dato differisce da quello al 31 dicembre 2018 rilasciato lo scorso 3 luglio 2019, in via provvisoria, per effetto delle operazioni di riconteggio dei flussi demografici di seguito sinteticamente descritte. A partire dal bilancio demografico del 2019 i flussi demografici relativi alla popolazione residente (nati, morti, iscritti e cancellati) vengono conteggiati per data di evento e non più di registrazione, sulla base dei microdati acquisiti da ANPR o trasmessi dai comuni. Questo diverso metodo di calcolo può comportare delle lievi differenze nei livelli dei flussi rispetto alle serie storiche precedenti."
Disponibile per il download il Cronoprogramma indagini 2024