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Cara Presidente Cinzia Viale,

è con grande rammarico che scrivo questo breve saluto non potendo partecipare di persona ai lavori del convegno del CUSPI, non avendo potuto oltretutto chiedere a colleghi di altri comuni di sostituirmi. Siamo tutti infatti impegnati nella conclusione delle operazioni censuarie che stanno assorbendo gran parte delle energie lavorative degli uffici.

Il Censimento che si avvia a conclusione, come tutti sanno, si configura come un evento di passaggio, dal tradizionale censimento porta a porta, con la ricerca sul territorio delle unità di rilevazione, gestito interamente con questionari cartacei, verso un sistema integrato tra archivi amministrativi e rilevazioni campionarie. Questo è stato un censimento assistito da liste, supportato da un grande sforzo di geocodifica delle unità di rilevazione attraverso la numerazione civica, che sta sperimentando una strategia parzialmente campionaria nella raccolta di informazioni, che ha messo a disposizione dei rispondenti una pluralità di canali di restituzione dei questionari.

Il tradizionale impegno dei comuni ha assunto connotati parzialmente innovativi rispetto al passato. Non solo abbiamo prodotto un forte contributo collaborativo all’impostazione della strategia e delle modalità censuarie, ma abbiamo valorizzato al massimo le basi informative comunali, prima di tutto le anagrafi e la numerazione civica, per disegnare un rapporto con il territorio meno casuale che in passato, più orientato verso i risultati statistici, rispetto alle implicazioni amministrative e di controllo come la revisione delle anagrafi. La vera sfida che abbiamo affrontato è stata quella di fare i conti con la grande crescita, rispetto al Censimento del 2001, della componente straniera della popolazione, ormai pressoché costante in cifra doppia come quota dell’insieme della residenza, sia rispetto alle difficoltà di comunicazione, sia rispetto alla problematicità di intercettare l’alta mobilità territoriale di questa componente demografica. Possiamo già dire di avere in larga parte risposto con grande efficacia a questa sfida, se è vero che le prime due città in termini di copertura dei censiti rispetto alle liste di partenza sono proprio due città nelle quali è particolarmente forte la presenza straniera, come Prato e Brescia. Registriamo ancora qualche difficoltà nelle città più grandi, ma non vi è chi non veda quali grandi progressi siano stati fatti con questo censimento, in termini di tempestività, di efficienza organizzativa, di correttezza statistica, di riduzione del “fastidio” statistico per i cittadini, rispetto al 2001.

Come accennato, il futuro che ci aspetta come statistica locale ufficiale, è quello del censimento continuo, con rilevazioni campionarie scadenzate presso porzioni di popolazione, con un uso intensivo delle fonti amministrative che disegni i profili socioeconomici comunali e subcomunali in maniera puntuale, modulare, utile a un governo e a un’azione amministrativa sempre più sensibile alle istanze dal basso e sempre più obbligata a fare i conti con la scarsità di risorse.

In questo contesto, il ruolo dei comuni e quello delle province (qualunque sia l’esito delle innovazioni istituzionali prospettate) si configura come e più di prima essenziale per declinare in forma più prossima possibile ai cittadini la funzione statistica pubblica, per adeguare le informazioni statistiche prodotte alle esigenze delle comunità e dei governi locali. Va quindi rilanciata con forza la necessità di ricollocare la funzione statistica degli enti locali tra quelle fondamentali per l’esercizio della potestà amministrativa, per non sottrarre alla dimensione locale un fondamentale elemento di democrazia, di partecipazione e di controllo, magari ampliando quelle esperienze di collaborazione interistituzionale già in atto.

Sono sicuro che i lavori di questo convegno del CUSPI porteranno un contributo importante in questa direzione. Posso allora darvi appuntamento, se le circostanze lo consentiranno, al nostro convegno annuale a cui fin da adesso siete tutti invitati, nel quale potremo riprendere questi temi.

Buon lavoro!

Riccardo Innocenti
Presidente USCI

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