È uscito il nuovo numero de “Le variazioni dell’indice dei prezzi al consumo per l’Intera Collettività Nazionale (NIC) nelle città toscane settembre - ottobre 2006” a cura del Settore Sistema Statistico Regionale, Regione Toscana, del Settore Tutela dei Consumatori e degli Utenti - Pari Opportunità e Politiche di Genere, Regione Toscana e dell’Ufficio Comunale di Statistica di Firenze.

I dati provvisori di ottobre evidenziano una dinamica congiunturale simile fra le città toscane che effettuano l’anticipazione. Su base mensile, infatti, le quattro città toscane considerate presentano variazioni negative rispetto al mese di settembre: nella fattispecie, Firenze eguaglia il dato nazionale (-0,1%), Pisa fa segnare -0,2%, Pistoia -0,3%, mentre Grosseto è la città con i ribassi più consistenti (-0,5%).

Le variazioni congiunturali negative portano ad una diminuzione dei dati tendenziali: Firenze e Grosseto fanno segnare un +2,0% (a settembre, rispettivamente, +2,3% e +2,7%), Pisa presenta un +1,7% (+2,0% il mese precedente), mentre Pistoia si caratterizza come la città con i rincari, rispetto ad ottobre 2005, più contenuti (+1,5%, in calo rispetto al +1,9% di settembre).

Nel mese di ottobre, da segnalare le forti diminuzioni dei prezzi rilevate nel capitolo di spesa “Trasporti”, anche in questo mese dovute ai ribassi dei prodotti petroliferi, i quali portano a variazioni congiunturali del capitolo comprese fra il -1,0% di Firenze ed il -1,4% di Grosseto. Altro capitolo di spesa caratterizzato da notevoli ribassi è quello denominato “Servizi sanitari e spese per la salute”, nel quale sono state rilevate variazioni congiunturali dell’ordine del -1,2%, dovute principalmente alle diminuzioni dei prezzi dei medicinali a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Infine, il capitolo “Ricreazione, spettacoli e cultura” fa segnare variazioni negative prossime al -1,0%.

Per quanto riguarda gli aumenti, invece, il capitolo “Istruzione” presenta variazioni comprese fra il +1,1% di Pisa ed il +2,2% di Grosseto; altri prodotti in aumento sono quelli che appartengono al raggruppamento denominato “Comunicazioni” (rilevati direttamente dall’Istat), con rincari medi del +0,4%.

In base ai dati definitivi relativi al mese di settembre, la Toscana ha fatto registrare una variazione annuale, cioè rispetto a settembre 2005, del +1,9%, inferiore al dato italiano (+2,1%). Su base mensile i prezzi sono diminuiti maggiormente a livello regionale (-0,2%) che a livello nazionale (-0,1%). Da segnalare la forte diminuzione dei prezzi, su base mensile, rilevata nelle città di Massa e Livorno (entrambe -0,8%) e Grosseto (-0,6%), ovvero laddove i prezzi erano cresciuti maggiormente nei mesi estivi. L’unica città che presenta variazioni positive dell’indice dei prezzi è Firenze (+0,3% rispetto ad agosto).

I dati definitivi di settembre segnalano anche la forte diminuzione, su base mensile, degli indici relativi ai beni energetici non regolamentati (compresi fra il -4,2% di Pistoia ed il -5,2% di Pisa). Viceversa, su base annuale, sono i beni energetici regolamentati a far segnare gli aumenti più consistenti, con rincari del +15,4% (rispetto a settembre 2005) nelle città di Pistoia e Grosseto.

Nell’approfondimento di questo mese si è cercato di mettere in evidenza la dinamica dei prezzi dei beni energetici. Le variazioni dell’indice generale al netto dei beni energetici sono nettamente inferiori a quelle dell’indice NIC ottenuto considerando tali prodotti, a testimonianza della loro importanza all’interno della spesa per consumi. In particolare fra i beni energetici (rispetto a dicembre 2005), è l’aumento del prezzo della benzina verde (nonostante i recenti ribassi) ad incidere maggiormente nel computo della variazione complessiva dell’indice NIC.

Un ulteriore approfondimento ha avuto per oggetto l’analisi del livello dei prezzi di alcuni prodotti nelle principali città italiane, utilizzando i dati provenienti dall’indagine sui prezzi al consumo. Napoli risulta la città con il più alto numero di prodotti (fra i 40 considerati) dal prezzo medio fra i più bassi e il minor numero di prodotti dal prezzo fra i più alti, esattamente l’opposto di quanto riscontrato per Genova e Rimini. Fra le città toscane, Grosseto presenta il maggior numero di prodotti (14) dal prezzo basso, seguita da Firenze e Pisa con 11, mentre Pistoia ha fatto rilevare ben 14 prodotti dal prezzo elevato.

Il rapporto completo è disponibile on line sui siti www.regione.toscana.it/cif/stat/pubbl-prezzi.shtml, su www.prezzinvista.it e su statistica.comune.fi.it