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NEWSLETTER DEL SISTAN N. 58
GIUGNO/LUGLIO 2010
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CALENDARIO
DEI COMUNICATI STAMPA DELL'ISTAT PER IL 2010
COMMERCIO ESTERO E ATTIVITA' INTERNAZIONALI DELLE IMPRESE
L’annuario
statistico Istat-Ice Commercio
estero ed attività internazionali delle imprese è stato
presentato lo scorso 14 luglio a Roma, congiuntamente al rapporto L’Italia
nell’economia internazionale, alla presenza del vice ministro
Urso, dei Presidenti dei due enti e di una vasta platea di operatori,
tecnici e ricercatori. Frutto di una collaborazione di lungo corso tra i
due Istituti, con il supporto informativo della Banca d’Italia,
l’annuario rappresenta, per tempestività e ricchezza dell’informazione
fornita, uno dei prodotti di eccellenza realizzati nell’ambito del
Sistema statistico nazionale, nonché un riferimento essenziale per
studiosi ed operatori del settore. In questi anni, ricercatori e
tecnici dell’Istat e dell’area studi dell’Ice hanno lavorato fianco a fianco non
solo nelle attività di produzione delle tavole statistiche, ma anche
nella ricerca sul tema dell’internazionalizzazione dell’economia
italiana.
L’edizione 2009, con l’inserimento di nuove informazioni statistiche
sulle attività realizzate all’estero da imprese a controllo nazionale,
completa il disegno iniziale dell’annuario, che prevedeva la produzione
d’informazioni statistiche su tutte le modalità di
internazionalizzazione delle imprese. Questa edizione dell’annuario,
inoltre, è caratterizzata da un formato più snello (un solo volume
cartaceo più cd-rom), senza alcuna perdita di contenuto
informativo, poiché il secondo volume è incluso integralmente nel cd-rom.
Si tratta di una scelta che ha consentito una riduzione dei tempi di
produzione del cd-rom, diffuso contestualmente alle versioni
cartacee del rapporto e dell’annuario.
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UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE DEI CIRCOLI DI QUALITÀ PER IL PSN
A partire da quest’anno, l’attività dei Circoli di qualità sarà
rimodulata in modo da tener conto di due nuovi elementi che ne
influenzeranno l’organizzazione: il nuovo
Statuto dei Circoli, approvato dal Comstat nello scorso mese di
marzo, e la riarticolazione dei temi discussi in ciascuno dei Circoli.
A partire dalla prossima tornata di programmazione, che sarà avviata
nel mese di settembre, il Psn si svilupperà in 11 nuovi settori, che
sostituiranno gli attuali 25. In vista di questo cambiamento, il
Servizio coordinamento e sviluppo del Sistan sta provvedendo alla
ricollocazione dei 1.046 lavori statistici inclusi nel Psn 2011-2013
nei nuovi 11 settori.
Il coordinamento dei Circoli sarà affidato a direttori centrali
dell’Istat, secondo le competenza previste.
L’organizzazione dei lavori sarà articolata tenendo conto delle
esigenze emergenti in ciascun Circolo. I responsabili degli uffici di
statistica del Sistan e gli altri soggetti istituzionali partecipanti
alle attività di programmazione sono stati pertanto invitati ad
individuare i nomi dei collaboratori che potranno seguire le attività
nei Circoli secondo la nuova articolazione settoriale.
Tali nominativi, trasmessi alla
Direzione centrale per lo sviluppo e il coordinamento del Sistan e
della rete territoriale entro il 30 luglio p.v.,permetteranno
quanto prima il perfezionamento della delibera istitutiva dei nuovi
Circoli di qualità. Le delibere più recenti, nonché l'elenco completo
degli attuali componenti per ciascun settore, sono consultabili online sul sito
Sistan. Per eventuali chiarimenti e per ricevere informazioni è
possibile scrivere alla segreteria del
Psn.
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LA STATISTICA DELLE PROVINCE A CONVEGNO A MILANO
ll convegno
svoltosi a Milano lo scorso 13 giugno è stato un’occasione di
riflessione e confronto sul ruolo degli Uffici di statistica del Sistan
nello sviluppo della conoscenza dei fenomeni economici e sociali,
orientata a guidare i processi di innovazione amministrativa locale.
Innovazione tecnologica per migliorare la conoscenza. Il sistema
informativo statistico del mercato del lavoro il tema del mattino.
Il lavoro è una competenza della provincia come ente gestore di area
vasta. Le relazioni hanno sottolineato l'importanza della funzione
statistica per la conoscenza del mercato del lavoro locale per
politiche di intervento mirate a target definiti, per dare risposte
coerenti con le esigenze degli utenti e per una politica attiva che
migliori l'utilizzo delle risorse economiche. In questo si inseriscono
lo sviluppo dei progetti Labor e del progetto Guida
per valorizzare il patrimonio dei dati amministrativi sul mercato del
lavoro. Il tema del pomeriggio, invece, è stato Archivi provinciali
e valutazione delle performance delle Province, che ha messo a
confronto Upi, Cuspi e Istat. Il federalismo fiscale, la riforma del
lavoro pubblico, la Carta delle Autonomie richiedono alle province di
fare sistema: acquistano particolare rilievo la funzione statistica,
prevista dal d.lgs. 322/89, e la rete degli uffici di statistica.
Il Cuspi è impegnato nella costante attività di valorizzazione della
funzione statistica delle province. Il Censimento Archivi
Amministrativi, inserito nel Psn, coinvolge 40 province e
s'inserisce nel processo di innovazione e trasformazione della PA, come
base per il confronto tra le attività delle amministrazioni e mappa
delle procedure, primo passo per la misurazione e la valutazione
delle performance organizzative. Il progetto è stato illustrato
dalla presidente del Cuspi, Cinzia Viale e dal Direttore centrale
dell'Istat, Manlio Calzaroni. Nell'evento sono stati presentati inoltre
progetti diretti dagli uffici di statistica delle province di Belluno,
Milano e Rimini; sono intervenuti il Direttore dell'Upi Piemonte,
Anchisi e l'Assessore ai sistemi informativi della provincia di Milano,
Cassago.
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IL VENETO SI RACCONTA IL VENETO SI
CONFRONTA
Giunto alla settima edizione, il rapporto
annuale della regione Veneto è ormai diventato uno strumento
essenziale di analisi e di riflessione sulla realtà regionale, con la
peculiarità di operare confronti quantitativi e qualitativi con altre
realtà regionali italiane ed europee (benchmarking) e di
allineare la produzione e l’utilizzo delle statistiche ufficiali con il
ciclo della programmazione economica regionale. Diviso in tre parti
(sociale, economica e istituzionale) e 19 capitoli, il rapporto 2010 è
costruito intorno al concetto di “rete”, intesa come interdipendenza
tra i nodi, costituiti da soggetti (persone, famiglie, imprese,
decisori), fenomeni (dello sviluppo, livello e qualità della vita),
ruoli e responsabilità di controllo. Ecco dunque alcuni spaccati della
complessa realtà regionale veneta sempre messi in relazione con altri
contesti: area caratterizzata da un livello di sviluppo economico tra i
più elevati d’Italia, il Veneto. presenta tuttavia un “deficit
ecologico”, ovvero una bassa “sostenibilità ambientale”, rilevata
attraverso indicatori quali l’impronta ecologica e la biocapacità. Una
mancanza di sensibilità alla salute dell’ambiente che è in linea con le
altre aree più sviluppate del Paese. Comprensibilmente, ciò avviene in
zone in cui le caratteristiche prevalenti dell’abitare (villette
unifamiliari sparse sul territorio) rendono necessari gli spostamenti
con mezzi privati a motore: in Veneto ogni giorno si percorrono
mediamente 43 Km per motivi di studio, lavoro o svago, perlopiù su auto
privata. Il 77%di coloro che escono di casa per vari motivi utilizza
mezzi a motore e nel 78% dei casi si tratta dell’auto contro il 71,4%
media italiana. La partecipazione scolastica degli adolescenti veneti,
inoltre, rimane tradizionalmente scarsa. La quota di ragazzi tra 14 e
18 anni iscritti a scuola, infatti, è dell’88,5% una percentuale in
calo e inferiore al valore medio italiano, che è del 92,5%. Anche le
iscrizioni all’università dopo la scuola superiore risultano
significativamente inferiori alla media nazionale. Si è fatto
risalire questo fenomeno alle maggiori opportunità di lavoro per i
giovani veneti anche se con bassa qualificazione; un fenomeno che in
tempi di crisi può tradursi in un serio handicap. È disponibile anche
la versione inglese
del volume.
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CNEL: RAPPORTO SUL MERCATO DEL LAVORO 2009-2010
Appuntamento ormai tradizionale, il rapporto
del Cnel sul mercato del lavoro 2009-2010, è stato presentato a Roma il
20 luglio. Curato da un gruppo guidato dal professor Dell’Aringa, il
volume è articolato in 6 capitoli e 5 approfondimenti, corredati da una
ampia bibliografia. Il rapporto è dedicato alla “fase di recessione
più grave dal secondo dopoguerra”, una crisi che è una rottura rispetto
a un trend storico, aggravata dall’essere stata preceduta da una
progressiva riduzione della capacità di sviluppo della nostra economia,
e che lascerà una eredità piena di incertezze alla fase di ripresa in
corso. Gli effetti della congiuntura sull’occupazione sono stati molto
diversi nei vari paesi del mondo e soprattutto tra gli Stati Uniti e
l’Europa. In Europa, infatti, la profonda caduta produttiva non si è
riflessa in pari misura e immediatamente sull’occupazione: essa è stata
finora assorbita da un calo della produttività oraria e delle ore
lavorate pro capite, (ai nuovi indirizzi delle politiche del lavoro è
dedicato l’approfondimento 4). Queste politiche, pur avendo il merito
di prevenire uscite dal mercato del lavoro e un aumento della
disoccupazione “strutturale”, lasciano però a una ripresa per ora assai
lenta il compito di riassorbire gli occupati in eccesso, ed il
rapporto mette in dubbio che ciò sia possibile. Il capitolo 6 è
riservato alle previsioni: gli effetti della crisi sull’occupazione non
si sono esauriti e il concorso di una riduzione dell’1,4% della
domanda di lavoro e di un aumento dello 0,6% delle Forze di lavoro
comporterà un tasso di disoccupazione dell’8,4%, rispetto al 6,4% pre
crisi. La crisi poi, colpendo principalmente i lavoratori precari
dell’industria, ha investito gli uomini più che le donne, i giovani più
degli anziani, i livelli d’istruzione inferiori piuttosto che i
lavoratori qualificati. Il quadro non è roseo: lontana dagli obiettivi
di Lisbona e ancora di più da quelli di Europa 2020, l’Italia nel 2009 è
il Paese Ue col più elevato tasso di giovani fuori sia dal circuito
formativo che da quello lavorativo (Neet). in Europa. Le riforme
del mercato del lavoro, che hanno introdotto in Italia una flessibilità
almeno pari a quella dei partner europei, devono essere completate con
politiche attive di formazione e ricollocazione, mettendo ordine negli
ammortizzatori sociali, per prepararsi a una domanda di lavoro
polarizzata tra mansioni di alto livello e mansioni poco qualificate e
per evitare che “la disoccupazione più elevata diventi strutturale”.
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GOVERNMENT AT A GLANCE EDIZIONE ITALIANA
È stata pubblicata recentemente la traduzione italiana della prima edizione
inglese di Government at a Glance, il volume dell’Ocse
che, attraverso indicatori quantitativi e qualitativi, fornisce uno
sguardo d’insieme sul funzionamento della pubblica amministrazione dei
paesi membri dell’organizzazione. La pubblicazione è curata dalla
rappresentanza italiana presso l’Ocse e dall’ufficio per la
modernizzazione della Pubblica amministrazione. Il volume offre
elementi rilevanti per la comparazione di dati a livello internazionale
sul funzionamento delle Pubbliche amministrazioni, fornendo indicatori
che descrivono le istituzioni, le strutture e gli input, nonché le
pratiche di gestione pubblica prevalenti nei paesi Ocse.
Nell’attuale contesto di crisi economica, la PA vede accresciuto il
suo ruolo guida nell’economia e nella società, ma ad essa viene
richiesta parallelamente una maggiore efficienza, efficacia e
attenzione al cittadino. In quest’ottica, l’insieme di indicatori
quantitativi e qualitativi presi in considerazione nella pubblicazione,
include dati sulle entrate, la spesa e i livelli occupazionali nella
PA centrale e periferica. A questi si aggiungono indicatori relativi ai
principali processi istituzionali, quali la regolamentazione, le
politiche di bilancio e gli appalti, tre ambiti cruciali nel processo
di consolidamento della finanza pubblica e del funzionamento dei
meccanismi di mercato, oltre a indicatori in materia di integrità,
trasparenza ed e-government. La traduzione italiana del volume dell’Ocse
può essere richiesta all’ufficio per la modernizzazione della Pubblica
amministrazione - Via del Sudario 49, 00186 Roma - tel. 06/68997340, upmpa@funzionepubblica.it.
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INDETTI I CENSIMENTI
Con decreto
legge del 31 maggio 2010 n. 78 art.50,
(pubblicato nel supplemento ordinario n. 114 ala G.U. 31 maggio 2010 -
serie gen. - n. 125) sono stati indetti il 15° Censimento generale
della popolazione e delle abitazioni, il 9° Censimento generale
dell'industria e dei servizi e il Censimento generale della
associazioni non-profit. Per lo svolgimento dei predetti censimenti è
stata autorizzata la spesa di 200 milioni di euro per il 2011, 277 per
il 2012 e 150 per il 2013. Il principale strumento di programmazione
della stagione censuaria ormai alle porte è il Piano generale di
censimento, attraverso cui l’Istat organizza e coordina le operazioni e
le fasi in cui ciascun censimento si articola. Integrato con circolari
ad hoc e specifiche intese con le Province autonome di Trento
e Bolzano, il Piano definisce, tra l’altro, la data di riferimento dei
dati, gli obiettivi, il campo di osservazione e le metodologie
d’indagine, nonché le modalità di organizzazione e di esecuzione delle
operazioni censuarie, gli adempimenti dei rispondenti e quelli diretti
ad accertare e sanzionare la violazione dell'obbligo di risposta; il
Piano e le circolari dell'Istat stabiliscono inoltre le modalità di
costituzione degli uffici di censimento (singoli o associati) incaricati
dello svolgimento delle operazioni censuarie e i criteri di
ripartizione dei contributi spettanti agli organi di censimento e
regolamentano i criteri per l'affidamento della rilevazione censuaria a
enti e organismi pubblici e privati, nonché le modalità di selezione e
i requisiti professionali del personale impegnato nelle attività
censuarie assunto con contratti a tempo determinato, la protezione dei
dati e la loro diffusione e comunicazione. )
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RAPPORTO 2010 SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E LE ECONOMIE
LOCALI
Le piccole e medie Imprese (Pmi) contribuiscono per il 57,9%
all’export nazionale e per il 76,6% al valore aggiunto manifatturiero. È
quanto emerge dall’edizione 2010 del rapporto
sulle Pmi e le economie locali, realizzato dalla fondazione Istituto Guglielmo Tagliacarne
congiuntamente con il Centro studi Unioncamere. Importante appuntamento
annuale di riflessione sul posizionamento del sistema produttivo di
piccola e media impresa, la pubblicazione è stata ampliata e rinnovata
rispetto alle precedenti, ha per tema conduttore il ruolo dei fattori
territoriali nello sviluppo della nostra economia. Questa lettura,
basata su presupposti teorici e verifiche empiriche approfondite, mette
in luce il ruolo centrale dei fattori legati al territorio nelle
scelte e nelle opzioni delle Pmi, che possono potenziarsi attingendo
all’insieme di esternalità positive messe a disposizione dal luogo di
insediamento. I fattori determinanti per la comprensione dei
differenziali di sviluppo sono la conoscenza, la creatività,
l’innovazione e, soprattutto, il capitale umano: fattori territoriali soft
che sembrano orientare le scelte delle imprese più di quelli hard,
proprio perché l’attuale scenario economico globale privilegia come
strategici i fattori immateriali, come la presenza di competenze e
professionalità nei luoghi di operatività delle imprese, e i servizi
reali di qualità (i cosiddetti Knowledge intensive business services,
Kibs). Per quanto riguarda i fattori hard, il ruolo
principale lo hanno le infrastrutture, sia nel Mezzogiorno, dove si
presentano carenti, sia nelle aree con dotazione superiore alla media,
che necessitano di continui potenziamenti in modo da favorire il
processo di internazionalizzazione delle imprese. Le analisi riportate
nello studio mettono in luce le profonde differenze territoriali dei
processi di ridimensionamento e integrazione di aziende e filiere
produttive e di riorganizzazione di larga parte del sistema
manifatturiero, reso necessario dall’attuale crisi.
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IN BREVE...
Annuario statistico regionale. Valle d’Aosta 2010
La quarta edizione dell’annuario
statistico, frutto della collaborazione tra la Presidenza della
regione e l’Istat, fornisce un ritratto sintetico e aggiornato della
società regionale. Nuova la sezione relativa all’Euroregione
Alpi-Mediterraneo. Al volume è allegato un cd-rom.
Sis:Ottava riunione scientifica del Gruppo CLADAG
L’ottava riunione
scientifica biennale del CLAssification and DAta Analysis Group
(CLADAG) della Società italiana
di statistica si è terrà presso il Polo delle scienze
sociali dell’Università degli studi di Firenze dall’8 all’10
settembre 2010.
Scuola Sis: Scuola Sis: Metodi multivariati robusti per
l'analisi di dati economici
Il corso,
organizzato dalla Società italiana di statistica, si terrà a Parma dal
20 al 24 settembre presso la Facoltà di economia
dell’Università di Parma e si rivolge non solo a ricercatori, dottorandi
e laureati, ma anche a funzionari di uffici studi di banche ed aziende
pubbliche e private che operano in contesti in cui è rilevante
l’analisi dei dati multidimensionali. La domanda di partecipazione
dovrà pervenire on
line entro l’8 settembre.
Prima giornata mondiale della Statistica
Celebrare il ruolo della statistica ufficiale e i risultati ottenuti
nell’ambito dei sistemi statistici nazionali è l'obiettivoche
si propone la Divisione statistica delle Nazioni unite (Unsd) con la Giornata
Mondiale della Statistica, che prevista per il 20 ottobre. In Italia,
la Giornata Mondiale della Statistica offre l'occasione per ricordare
che l'Istat è il principale ma non l'unico produttore di dati; sono
oltre tremila infatti gli enti che partecipano al Sistan.
X Conferenza nazionale piccoli comuni
La conferenza
è prevista per il 23 e 24 settembre a Riccione, presso il Palazzo dei
Congressiinsieme alla V Conferenza nazionale delle Unioni di Comuni.
Entrambi gli eventi sono ospitati all’interno della X edizione di Piccolo
è Grande che sarà, tra l’altro, occasione per lanciare la
Carta dei piccoli comuni per e con il territorio, per aprire un
fronte di proposte politico-istituzionali con Governo, Parlamento e
Regioni.
Osservatorio Anci sull’Anagrafe degli eletti nei Comuni
Presentato
a Roma il 28 luglio l’Osservatorio, promosso da Anci Giovane in
collaborazione con la Fondazione Cittalia-AnciRicerche. Osservare
l’attività degli amministratori locali attraverso l’analisi dei dati è
l’obiettivo che l’Anci si pone. On line il resoconto
dei lavori.
Un forum sul futuro del Sistan
Raccogliere idee, indicazioni e suggerimenti sui possibili disegni di
riforma del Sistan, sollecitati sia dall'evoluzione della normativa
statistica nazionale e internazionale sia dal mutamento del contesto
istituzionale e tecnologico. È questo l’obiettivo del forum che rimarrà aperto sul sito
del Sistan fino al
prossimo 31 agosto. La discussione è aperta non soltanto a operatori
del Sistema, rappresentati del mondo accademico, esperti della materia,
esponenti politici e istituzionali, ma anche al contributo di singoli
cittadini. I suggerimenti raccolti verranno tenuti in considerazione
per redigere la proposta di una nuova legge delega da sottoporre a una
discussione pubblica in occasione della decima Conferenza nazionale di
statistica, che si terrà a Roma il 15 e 16 dicembre.